Alcune definizioni per la V.I. (traduzione della hompage di enil.eu)

  1. La Vita Indipendente è la dimostrazione quotidiana delle politiche sulla disabilità basata sui diritti umani. Questa è possibile attraverso una combinazione di diversi fattori individuali e ambientali che consentono alle persone con disabilità di avere controllo sulla propria vita. Tutto ciò comprende l’opportunità di avere delle reali scelte e di decidere dove vivere, come e con chi. I servizi devono essere disponibili, accessibili a tutti e forniti in base a uguali opportunità, consapevolezza e flessibilità nella vita quotidiana. La VI richiede che l’ambiente circostante, i trasporti e l’informazione siano accessibili, che ci sia disponibilità di ausili tecnici, accesso all’assistenza personale e servizi su base comunitaria. È necessario specificare che la VI riguarda tutte le persone disabili, a prescindere dal sesso, l’età e le necessità assistenziali.
  2. L’Assistenza Personale è il mezzo che consente la VI. Per questa è previsto un apposito fondo. L’AP viene prevista in base alle reali necessità di ogni singolo individuo. Le singole rate assegnate per la VI devono essere il linea con i salari dei singoli paesi. Come persone disabili, se scegliamo [la VI], dobbiamo avere il diritto di reclutare, addestrare e dirigere i nostri assistenti con un supporto adeguato, e dovremmo essere quelli che scelgono il modello di impiego che è più adatto alle nostre esigenze. I fondi assegnati devono coprire sia il salario degli assistenti che altri costi, come i contributi dovuti dal datore di lavoro, i costi di amministrazione ed il supporto per le persone che necessitano di assistenza.
  3. La de istituzionalizzazione è una politica ed un processo sociale che prevede il passaggio dall’assistenza istituzionale e altre impostazioni isolanti e segreganti alla vita indipendente. Questa di verifica quando una persona quando una persona collocata in un’istituzione ha la possibilità di diventare un cittadino completo e di assumere il controllo della sua vita (se necessario, con un supporto). Essenziale per il processo di de istituzionalizzazione è la fornitura di alloggi accessibili e accessibili nella comunità, l’accesso ai servizi pubblici, l’assistenza personale e il sostegno reciproco. La de istituzionalizzazione riguarda anche la prevenzione dell’istituzionalizzazione in futuro; assicurare che i bambini siano in grado di crescere con le loro famiglie e con i vicini e gli amici della comunità, invece di essere segregati nelle cure istituzionali.
  4. Lo sviluppo di servizi basati sulla comunità richiede sia un approccio politico che sociale e consiste in misure politiche per rendere tutti i servizi pubblici, come l’alloggio, l’istruzione, i trasporti, l’assistenza sanitaria e altri servizi e supporto, disponibili e accessibili ai disabili impostazioni tradizionali. I disabili devono essere in grado di accedere ai servizi e alle opportunità tradizionali e vivere come cittadini uguali. Dovrebbero essere previsti servizi basati sulla comunità per eliminare la necessità di servizi speciali e separati, come le istituzioni residenziali, le scuole speciali, gli ospedali a lungo termine per l’assistenza sanitaria, la necessità di trasporti speciali (dal momento che il trasporto pubblico è inaccessibile) e così via. Le case di gruppo non sono una vita indipendente e, se già fornite, devono coesistere con altre opzioni di vita autonome e adeguatamente finanziate.
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