Nota sulla (quasi) legge sui Caregiver in Abruzzo

Nonostante la Regione non abbia elaborato delle linee guida per la legge, tuttavia sembra orientata a dare seguito al finanziamento della figura del Caregiver.

Con Deliberazione 737/12 dicembre 2017 la Regione dà il via libera all’erogazione dei contributi assistenziali, riconoscendo esplicitamente il ruolo cardine del lavoro di cura dei famigliari. Le cifre non sono certamente quelle prospettate dalla Norma, e a dire il vero il riferimento è il DM 279/18 maggio 2001 riferito alle malattie rare, ed il contributo è rivolto ai minori. L’entità (art. 1) è di 10.000 euro per nucleo famigliare, compatibile con altri servizi, mentre il contributo totale è di 200.000 euro.

Più recente è il bando “Abruzzo Care family” per la presentazione dei progetti, scaduto in data 11 giugno 2018. Questa volta l’obiettivo non è solo la cura dei minori non autosufficienti, ma di tutti coloro che, per qualsiasi ragione (patologie, motivi cognitivi, limitazioni fisiche), non sono totalmente autonomi nelle loro attività quotidiane. La dotazione prevista è di circa 4 milioni.

Esso prevedeva 2 linee di azione in favore dei Caregiver famigliari:

  • Linea di azione 1: presa in carico di nuclei familiari multiproblematici e Voucher per servizi di supporto; 
  • Linea di azione 2: percorsi formativi.

Nella prima linea si sperimentano gli hotspot (letteralmente “luogo caldo”, inteso come luogo di accesso) che, con metodologie innovative, si rivolgono ai nuclei familiari. La seconda, invece, è finalizzata alla realizzazione di percorsi formativi per dotare gli hotspot stessi delle necessarie competenze sia di tipo organizzativo che operativo (equipe a sostegno delle famiglie), offrendo anche servizi a supporto ai caregiver stessi.

Inoltre il progetto Care Family si propone di sperimentare servizi innovativi di presa in carico di bambini e adolescenti in situazione di forte deprivazione e ad alto rischio di esclusione sociale e di discriminazione, con il coinvolgimento attivo delle istituzioni scolastiche, degli enti locali, delle organizzazioni no-profit e degli organismi di formazione (agendo sui fattori di rischio di esclusione sociale). e proponendo un approccio di tipo ecologico (individuo, famiglia, comunità, società).

Cosa succederà ai caregiver in Abruzzo non è dato sapere. Anche se la norma non è attuabile, tale figura è stata riconosciuta già nel 2016, e quest’anno solo per i caregiver c’è uno stanziamento di 300.000 euro. In pratica tale figura sta diventando strategica nel sistema abruzzese di assistenza domiciliare.

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