L’espressione Vita Indipendente può essere intesa in un duplice senso: filosofico e tecnico.
In senso filosofico indica, in modo estensivo, un diritto a vivere una vita indipendente, da solo o con qualcuno, magari col tuo coniuge, come chiunque altro. Attualmente i mezzi tecnici per assicurare una certa indipendenza ci sono.
Dal punto di vista tecnico l’espressione indica una precisa modalità di assistenza per i disabili gravi o gravissimi.
A differenza dei tradizionali modelli, in cui lo stato eroga direttamente l’assistenza attraverso case di cura e altre strutture, nella Vita Indipendente lo stato eroga dei fondi al disabile perché possa gestire la propria assistenza (infatti questo tipo di assistenza si definisce anche “autogestita”). Pertanto questa è un’assistenza indiretta, in quanto lo stato eroga indirettamente il servizio (da notare che nei paesi anglosassoni, in cui il rapporto pubblico/privato è diametralmente opposto, questo tipo di assistenza viene definita “diretta”, in quanto non c’è l’intermediazione dello Stato).
Va da sé che i due livelli, filosofico e tecnico, si intersecano.